Odilon Redon - Bouddha


Des arbres et des hommes - Josiane Ubaud


"Pourquoi le cèdre est-il systématiquement associé aux plus prestigieuses propriétés - et le micocoulier aux modestes chapelles romanes ? Pourquoi le figuier et le cyprès ont-ils tant inspiré les écrivains de langue d’oc, quand le platane ou le marronnier les ont laissés indifférents ? Pourquoi des espèces remarquablement adaptées au climat méditerranéen tombent-elles peu à peu dans l’oubli – et pourquoi cet engouement effréné pour le palmier ?


C’est que les arbres n’ont jamais été plantés tout à fait par hasard.


Certains, par leur forme, leur feuillage ou leur odeur – par leur histoire et leur charge symbolique aussi – parlent aux humains plus que d’autres : les arbres sont porteurs d’une sociologie qu’il est passionnant de décrypter.

La vocation de ce livre est donc d’initier à cette étonnante « lecture » des arbres utilisés dans le Midi près des architectures traditionnelles (maisons de village, maisons bourgeoises, masets, cabanons, portails, tombes). Leurs noms, leur évocation dans la littérature occitane (Rouquette, Aubanel, Lafont, d’Arbaud, Dezeuze, etc.), leur place dans le discours ou dans les dictons populaires apportent un éclairage inédit sur les paysages méditerranéens. Héritiers d’une culture ancienne ou témoins du rang social des propriétaires, aimables fournisseurs d’ombre ou orgueilleux étendards municipaux, les arbres ont beaucoup à nous apprendre …sur les hommes.


Dis-moi ce que tu plantes et je te dirai qui tu es."


Viae romanae maiores


Théâtre Nô

Ko-omote, masque de théâtre traditionnel japonais Nô.

Giuseppe Tomasi di Lampedusa

«Non so se sono fin qui riuscito a dare l'idea che ero un ragazzo cui piaceva la solitudine, cui piaceva di più stare con le cose che con le persone» (I racconti)



Fernand Pelez

Grimaces et Misères (Les Saltimbanques) 



Sans asile

Robert Desnos - Le Dernier poème

J'ai rêvé tellement fort de toi,
J'ai tellement marché, tellement parlé,
Tellement aimé ton ombre,
Qu'il ne me reste plus rien de toi,
Il me reste d'être l'ombre parmi les ombres
D'être cent fois plus ombre que l'ombre
D'être l'ombre qui viendra et reviendra
dans ta vie ensoleillée.

Eugenio Montale


Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.

Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato

Mario Luzi



Il pianto sentito piangere
nella camera contigua
di notte
nello strampalato albergo
poi dovunque
dovunque
nel buio danubiano
e nel finimondo di colori
di ogni possibile orizzonte
dilagando
oltre tutti i divisori
delle epoche
delle lingue
sentito bene sentito forte
nel suo forte rintocco di eptacordio
e rimesso nel fodero di nebbia
del sonno
e della non coscienza
riposto nel buio nascondiglio
del sapere non voluto sapere
fino a quando?-

Farid al-Din Attar

« D’innombrables oiseaux partent à la recherche d’un idéal, mais seuls trente y parviennent. Ils seront donnés comme exemple à suivre. Que penser de ceux dont la trajectoire aurait dévié? Seraient-ils perdants? »



Albert Uderzo


Katsushika Hokusai



« Depuis l’âge de six ans, j’avais la manie de dessiner la forme des objets. Vers l’âge de cinquante ans, j’avais publié une infinité de dessins, mais tout ce que j’ai produit avant l’âge de soixante-dix ans ne vaut pas la peine d’être compté. C’est à l’âge de 73 ans que j’ai compris à peu près la structure de la nature vraie, des animaux, des herbes, des arbres, des oiseaux, des poissons et des insectes. Par conséquent, à l’âge de 80 ans, j’aurai fait encore plus de progrès ; à 90 ans je pénètrerai le mystère des choses ; à 100 ans je serai décidément parvenu à un degré de merveille, et quand j’aurai 110 ans, chez moi, soit un point, soit une ligne, tout sera vivant. » (Hokusai, Préface des Cent vues du Mont Fuji, 1835).

Angelus Novus



« Il existe un tableau de Klee qui s’intitule «Angelus Novus». Il représente un ange qui semble sur le point de s’éloigner de quelque chose qu’il fixe du regard. Ses yeux sont écarquillés, sa bouche ouverte, ses ailes déployées. C’est à cela que doit ressembler l’Ange de l’Histoire. Son visage est tourné vers le passé. Là où nous apparaît une chaîne d’événements, il ne voit, lui, qu’une seule et unique catastrophe, qui sans cesse amoncelle ruines sur ruines et les précipite à ses pieds. Il voudrait bien s’attarder, réveiller les morts et rassembler ce qui a été démembré. Mais du paradis souffle une tempête qui s’est prise dans ses ailes, si violemment que l’ange ne peut plus les refermer. Cette tempête le pousse irrésistiblement vers l’avenir auquel il tourne le dos, tandis que le monceau de ruines devant lui s’élève jusqu’au ciel. Cette tempête est ce que nous appelons le progrès ».


Walter Benjamin Sur le concept d’histoire IX. Œuvres III. Traduction Maurice de Gandillac.

Pieler Bruegel

Proverbi fiamminghi
Il dipinto integra circa 120 narrazioni  tra motti, proverbi, aforismi, modi di dire, ecc. che W. Fraenger (Der Bauernbruegel und das deutsche SprichworI, 1923) ha studiato e quindi tradotto in relazione al generale folclore nordico. A Fraenger seguì J. Grauis (Volkslaal en Volksleven in hel werk van Pieler Bruegel, 1957) che le arricchì con più dettagli e riferimenti, rifacendosi ai proverbi fiamminghi.

  1. Guardare attraverso le dita  = Lasciar perdere;
  2. La scopa è messa fuori = I padroni sono fuori d casa;
  3. Essere sposati sotto la scopa = Vivere da concubini;
  4. Stare con gli zoccoli ai piedi = Attendere invano;
  5. Le focacce nascono sul tetto = Vivere nel benessere;
  6. Lanciare una freccia dopo l'altra = Non venire contraccambiato per i propri interventi;
  7. I porci scorrazzano nel grano = Non c'è nulla che vada bene;
  8. Gli brucia il deretano = Gli brucia il culo, ovvero avere gran fretta;
  9. Suonare sulla gogna = Non accorgersi di mettere in mostra la propria ridicolaggine);
  10. Girare il mantello secondo il vento = Fare la banderuola, ovvero, il voltagabbana;
  11. Star a guardare la cicogna = Lasciarsi scappare la fortuna;
  12. Spargere le piume al vento = Lasciarsi scappare di mano il frutto della propria fatica;
  13. Dalle penne si riconosce l'uccello (non plausibilmente definito);
  14. Ammazzare due mosche con un colpo solo = Prendere due piccioni con una fava;
  15. Poco importa di chi è la casa che brucia, purché ci si possa scaldar con le braci = (Plausibile interpretazione);
  16. II timore fa trottare la vecchia = La paura mette le ali ai piedi;
  17. Trascinarsi un ceppo = Avere la palla al piede;
  18. Un cieco guida gli altri = (Plausibile interpretazione)
  19. Gli escrementi di cavallo non sono fichi = (Plausibile interpretazione);
  20. II viaggio non è ancora finito quando si scorgono la chiesa e il campanile = Non devi dire quattro se non l'hai nel sacco;
  21. Guarda ballare gli orsi = Ha fame;
  22. Tener d'occhio la vela = Fare molta attenzione;
  23. Navigare col vento in poppa = (Plausibile interpretazione);
  24. Defecare sotto la forca = Trovarsi sopra un vulcano;
  25. Chissà perché le oche vanno a piedi nudi = Fregarsene di quel che non ci tocca;
  26. I corvi volano dove c'è la carogna = La lingua batte dove il dente duole;
  27. Defecare sul mondo = Infischiarsene del mondo;
  28. Appeso il coltello = Una sfida simbolica;
  29. Guardare le carte = Scoprire le intenzioni, scoprire gli altarini;
  30. Tenersi per il naso = Non potersi soffrire a vicenda;
  31. II dado è tratto = (Plausibile interpretazione);
  32. Occhio per occhio = l'interprelazione è relativa all'identificazione d'un occhio, per l'appunto, fra le lame delle forbici aperte, e sugli occhi — o anelli — di queste ultime;
  33. Nel suo tetto c'è un buco = II difetto sta nel manico;
  34. Il tetto vecchio esige molte riparazioni = (Plausibile interpretazione)
  35. Averla spessa (riferimento alla cute) dietro le orecchie = Essere un vero e proprio furbo;
  36. Orinare contro la luna = Volere cose impossibili da ottenere;
  37. Sul tetto ci sono assicelle = Qualcuno sta spiando;
  38. Due pazzi sotto un unico mantello = Combinare due sciocchezze in un colpo;
  39. Fare la barba al matto senza sapone = Approfittare della stupidità della gente;
  40. Crescere fuori della finestra = Non poter nascondersi;
  41. Cadere dal bue sull'asino = Passare dalla padella nella brace;
  42. Baciare l'anello = Dimostrare un rispetto del tutto esagerato;
  43. Pescare dietro una rete d'altri = Doversi accontentare degli altrui avanzi;
  44. Fregarsi il deretano contro la porta = Mancare di riconoscenza a chi ti ha fatto del bene;
  45. Al mendicante dispiace che se ne fermi un altro davanti alla stessa soglia = (Plausibile interpretazione);
  46. Riuscire a vedere attraverso una tavola di quercia purché dentro ci sia un buco = Essere capaci di tutto, ma soltanto a parole;
  47. Star sospeso come una latrina su un fossato = la locuzione può venire interpretata forse come una cosa usuale, evidente, ovvia;
  48. Due vanno di corpo dallo stesso buco = Fare di necessità virtù;
  49. Buttare i soldi in acqua = Gettare il danaro dalla finestra;
  50. Un muro crepato è presto abbattuto = (Plausibile interpretazione);
  51. Aversela a male perché il sole si riflette sull'acqua = Avere invidia;
  52. Appendere la tonaca alla staccionata = Gettare la tonaca alle ortiche;
  53. Nuotare contro corrente = (Plausibile interpretazione);
  54. Tanto va la brocca alla fonte che si spezza = Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino;
  55. Nel cuoio degli altri si tagliano cinghie larghe = Essere generosi con la roba degli altri;
  56. Ogni aringa va appesa per le proprie branchie = Occorre sempre pagare di tasca propria;
  57. II mondo alla rovescia = (Plausibile interpretazione);
  58. Che può fare il fumo al ferro? = Menare pugni, o fendenti, all'aria;
  59. I fusi cadono nella cenere = Sparare a vanvera;
  60. Sedere, fra due seggiole, sulla cenere = Desiderare troppo e non ottenere niente;
  61. Se lasci entrare il cane, s'infila nell'armadio = Se dai un dito, ti prendono un braccio;
  62. Dipende da come cadono le carte = Tutto dipende dalla sorte;
  63. Ci sono forbici appese fuori = Ci sono in giro i tagliaborse;
  64. Rosicchiare sempre lo stesso osso = Ostinarsi in cose inconcludenti e sconclusionate;
  65. Lascia almeno un uovo nel nido = Sii discreto, accontentati;
  66. Uova ancora da fare, pulcini poco sicuri (analogo a! n. 20);
  67. II pitale sta appeso fuori = Un'attività vergognosa non può venire nascosta;
  68. Parlare con due bocche = Avere la lingua biforcuta;
  69. Portare luce al giorno con una cesta = Divulgare notizie che andrebbero ignorate;
  70. Accendere una candela al Diavolo = Chiedere aiuto ai propri nemici;
  71. Andarsi a confessare dal Diavolo = Fare confidenze a persone sbagliate, a chi può approfittarne a nostro danno;
  72. Soffiare nell'orecchio = Mettere una pulce nell'orecchio;
  73. A che serve un bel piatto, se non c'è sopra niente? = (Plausibile interpretazione);
  74. La cicogna ha ospite la volpe = Chiaro riferimento alla celebre tavola di Esopo;
  75. E segnato col gesso = Non sarà dimenticato;
  76. Un cucchiaio di schiuma = Uno scroccone, un parassita;
  77. Orinare sullo spiedo = Insultare a morte;
  78. Sa prendere i pesci con le mani = Uno che negli affari ci sa fare;
  79. I pesci grossi mangiano i piccoli = (Plausibile interpretazione);
  80. Con lui non si può girare lo spiedo = Con lui non si può assolutamente ragionare;
  81. Sedere sui carboni ardenti = (Plausibile interpretazione);
  82. Acchiappare l'anguilla per la coda = Cavarsela per il rotto della cuffia;
  83. Prendere l'uovo di gallina e lasciarsi scappare quello d'oca = Lasciarsi sfuggire un grande vantaggio per uno piccolo;
  84. Star sospeso fra cielo e terra = Vivere nel mondo delle nuvole;
  85. Cadere sfondando la cesta = Sperperare le proprie ricchezze;
  86. Il baciapile = Colui ostenta ipocrita ed esagerata devozione;
  87. Par arrostire l'aringa solo per il suo profumo (probabilmente analogo al n. 110);
  88. Portare l'acqua in una mano e il fuoco nell'altra = Fare pettegolezzi; oppure: Chi fa danno e cerca poi di risolverlo;
  89. II maiale toglie lo zipolo = Non saper fare le cose più facili;
  90. Chi porta l'armatura appende un sonaglio al gatto = Le armi danno coraggio anche ai pavidi;
  91. Digerire anche il ferro (?) = (Se di questo si tratta, Plausibile interpretazione);
  92. Armato fino ai denti = (Plausibile interpretazione);
  93. Una inconocchia quel che l'altra fila = Diffondere malevoli dicerie (probabilmente);
  94. Mettere il manto azzurro sulle spalle del marito = Fargli le corna;
  95. Il maiale è tagliato per la pancia (probabilmente analogo al n. 31);
  96. Gettare rose ai maiali = Dare confetti ai porci, dare i ceci alle galline;
  97. Due cani con un osso solo non si metteranno mai d'accordo = Essere come cane e gatto (probabilmente);
  98. Far ballare II mondo sul pollice = Ingannare il mondo;
  99. Mettere una barba di stoppa a Nostro Signore = Credere di farla franca;
  100. Agli ultimi due resta un bretzel (tipica focaccia dell'Epifania) solo = Beato l'ultimo commensale, se i primi sono discreti;
  101. Star seduti alla luce = Farsi ombra da sé;
  102. Si tiene attaccato (probabilmente) = (Plausibile interpretazione);
  103. Sbadigliare davanti al forno = Essere uno scanzafatiche (probabilmente);
  104. La migliore delle donne legò il Diavolo al cuscino = Le donne ne sanno una più del Diavolo (probabilmente);
  105. Battere la testa nel muro = (Plausibile interpretazione);
  106. Portare l'armatura = Andare su tutte le furie (probabilmente);
  107. Tosala, non scorticarla (Vacci piano);
  108. Uno tosa la pecora; l'altro, II porcellino = Non saper seguire i buoni consiglii;
  109. Mite come un agnello = (Plausibile interpretazione);
  110. Molte grida e poca lana = Molto fumo e poco arrosto;
  111. Interrare il pozzo quando il vitello è ormai affogato = Chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati;
  112. Bisogna sapersi piegare se si vuoi stare al mondo = La vita richiede compromessi;
  113. Mettere I bastoni nelle ruote = (Plausibile interpretazione);
  114. Chi ha lasciato cadere la polenta non può raccoglierla tutta = Bisogna sapersi accontentare (probabilmente);
  115. La scure con il manico = il tutto, la completezza;
  116. Una zappa senza manico = Qualcosa che non serve a nulla;
  117. Non riesce ad arrivare da un pane all'altro = Vivere come un pulcino nella stoppa;
  118. Cercare la scure più piccola = Lavorare con pigrizia;






Hieronymus Bosch

Le jardin des délices





Huit Clos - Sartre

" Le bronze…(il l caresse) Eh bien voici le moment. Le bronze est là, je le contemple et je comprends que je suis en enfer. Ils avaient prévu que  je me tiendrais devant cette cheminée, pressant ma main sur ce bronze, avec tous ces regards sur moi. Tous ces regards qui me mangent…(Il se retourne brusquement). Ha ! Vous n’êtes que deux ? Je vous croyais beaucoup plus nombreuses. (Il rit). Alors c’est ça l’enfer je n’aurais jamais cru… Vous vous rappelez : le soufre, le bûcher, le gril… Ah! Quelle plaisanterie. Pas besoin de gril, l’enfer c’est les Autres "

« « L'enfer c'est les autres » a été toujours mal compris. On a cru que je voulais dire par là que nos rapports avec les autres étaient toujours empoisonnés, que c'était toujours des rapports infernaux. Or, c'est tout autre chose que je veux dire. Je veux dire que si les rapports avec autrui sont tordus, viciés, alors l'autre ne peut être que l'enfer. Pourquoi ? Parce que les autres sont, au fond, ce qu'il y a de plus important en nous-mêmes, pour notre propre connaissance de nous-mêmes. Quand nous pensons sur nous, quand nous essayons de nous connaître, au fond nous usons des connaissances que les autres ont déjà sur nous, nous nous jugeons avec les moyens que les autres ont, nous ont donné, de nous juger. Quoi que je dise sur moi, toujours le jugement d'autrui entre dedans. Quoi que je sente de moi, le jugement d'autrui entre dedans. Ce qui veut dire que, si mes rapports sont mauvais, je me mets dans la totale dépendance d'autrui et alors, en effet, je suis en enfer. Et il existe une quantité de gens dans le monde qui sont en enfer parce qu'ils dépendent trop du jugement d'autrui. Mais cela ne veut nullement dire qu'on ne puisse avoir d'autres rapports avec les autres, ça marque simplement l'importance capitale de tous les autres pour chacun de nous.»
— Sartre, Commentaire sur le CD Huis Clos, 1964

Yue Minjun





"Ces portraits, d’abord inspirés des amis de l’artiste, se fondent peu à peu dans un seul et même visage, celui de Yue Minjun, apparaissant dès lors comme autant de miroirs reflétant ce que chacun veut y voir : une caricature de l’uniformisation de la société chinoise, un moyen de survivre dans un monde devenu absurde, ou une simple forme d’autodérision de la part de l’artiste. La reproduction de ce rire se révèle dans le même temps source inépuisable de possibles graphiques, les mêmes personnages aux traits immuables et stylisés occupant seuls la toile ou se démultipliant à l’infini."


Sun Yuan & Peng Yu


“Old Persons Home”, 2007: 13 Skulpturen und 13 Elektrorollstühle. “A roomful of 13 grey old men (in the form of hyperrealistic silicone sculptures) decked out in their Sunday best (everything from military regalia to religious attire) and reposing, in states ranging from apparent attentiveness to catatonic stupor, in motorised wheelchairs that randomly and alarmingly jerk and spin around the room. 


Angel (2008)

Félix Vallotton

Intérieur avec femme en rouge de dos (1903)



Keith Haring

Brazil, 1989

Géoglyphes de Nazca

 George Tooker


Landscape with Figures

Waiting Room

Government Bureau

" “Government Bureau,” a 1956 painting by George Tooker, was inspired by his maddening encounter with the New York City Building Department.
The painting, in luminous egg tempera, shows people waiting in a vaulted office that seems to stretch to infinity. Clerks stare emptily through glass partitions. No one talks or moves. It’s a waiting room; everybody just waits.
Mr. Tooker, a New Yorker who settled in Vermont, did a lot with angst — his paintings of subways, waiting rooms and office cubicles are similarly haunting — but he also made lovely images of rapture and compassion. He said in 2002 that his pictures had gotten happier as he got older.
The government bureau is now in our heads. It’s the infinite space we inhabit when we languish on hold. The chill light is computer glow. Our isolation may be deeper now than anyone imagined in the ’50s. "

Lunch

Voice

Louis Ferdinand Celine - Voyage au bout de la nuit

Voyager, c’est bien utile, ça fait travailler l’imagination. Tout le reste n’est que déception et fatigues.
Notre voyage à nous est entièrement imaginaire. Voilà sa force.
Il va de la vie à la mort. Hommes, bêtes, villes et choses, tout est imaginé. C’est un roman, rien qu’une histoire fictive. Littré le dit, qui ne se trompe jamais. Et puis d’abord tout le monde peut en faire autant. Il suffit de fermer les yeux. C’est de l’autre côté de la vie.
 
Jacques Tardi, Voyage au bout de la nuit, Futuropolis, 1988

Jacques Tardi, Voyage au bout de la nuit, Futuropolis, 1988
 
 
 
 
 
 
 
Jacques Tardi, Voyage au bout de la nuit, Futuropolis, 1988

Jacques Tardi, Voyage au bout de la nuit, Futuropolis, 1988